Guida turistica per esploratori dello spazio by Ereditato Antonio

Guida turistica per esploratori dello spazio by Ereditato Antonio

autore:Ereditato, Antonio [Ereditato, Antonio]
La lingua: eng
Format: epub
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


8. Giove, il maggiore dei suoi fratelli

Giorno 9 dopo la partenza

Siamo fortunati ad avere questo pianeta. Io lo so, ne ho visto un altro.

Michael Collins

Raggiungere il Gigante in 9 giorni, inclusa una breve sosta nei pressi della Luna, lascia senza fiato e mostra inequivocabilmente la potenza del sistema di propulsione della Caravella. Dopo la partenza con moto costantemente accelerato, che ha permesso di raggiungere una velocità relativistica, a metà strada ha avuto luogo lo spegnimento dei motori e, con esso, la fine dell’accelerazione. Poi il testacoda del vascello seguito dall’inizio dell’altrettanto lunga manovra di decelerazione in vista dell’appuntamento con Giove e le sue lune. Un immenso pallone di idrogeno ed elio che riempie il campo visivo degli astronauti, pur lontani circa 100mila chilometri dal pianeta – appena un terzo della distanza Terra-Luna. Solo qualche orbita, lunga ma fugace. Gli strumenti acquisiscono informazioni su atmosfera e superficie, quest’ultima evanescente e non ben definita, un fluido prolungamento analitico della prima. Vana la speranza di trovare acqua liquida, che è invece presente nelle viscere di Europa, una delle sue 80 ancelle. Si tratterà di capire se nell’acqua del suo oceano sotterraneo si scopriranno tracce di vita biologica, ancorché semplice e primitiva. Si concluderà forse allora la noiosa querelle sulla presenza o meno di vita oltre la Terra, una disputa alimentata dalla presunzione dei Sapiens di non voler comprendere la futile normalità della loro esistenza e la necessità della vita quale naturale evoluzione della materia dell’universo, detta inanimata.

La Terra, vista da qui, sembra una lucina sull’albero di Natale del cosmo. Un piccolissimo spot a malapena distinguibile dalla miriade di stelle di bassa luminosità presenti sullo sfondo. E siamo solo a una mezz’ora luce da casa… Ma procediamo con ordine e, prima di accompagnare la Caravella alla sua prossima tappa, cerchiamo di capire come sia nato il sistema solare, costituito dal Sole e dalla serie di pianeti che gli orbitano intorno, seguendo essenzialmente le leggi della meccanica di Newton.

Abbiamo detto che il Sole si formò da una preesistente nebulosa gassosa, detta appunto solare, che cominciò a contrarsi a causa della forza di gravità, la quale agì inesorabile su tutta la materia che la costituiva. Come conseguenza di questo processo, la materia sempre più densa iniziò a ruotare su se stessa, formando un disco di accrescimento attorno al proto-Sole posizionato al suo centro. Il disco includeva materia stellare e planetesimali, piccoli oggetti composti da materiale di vario tipo, ghiaccio, polvere e anche rocce, eventualmente residui della morte di altre stelle. La variazione di temperatura in funzione della distanza dal Sole fece sì che nei pressi dell’astro si creassero conglomerati rocciosi, mentre gas di vario tipo e acqua formarono ghiacci verso la parte esterna e più fredda del disco di accrescimento.

L’apporto di planetesimali fece aumentare gravitazionalmente le dimensioni dei proto-pianeti rocciosi, mentre i pianeti più esterni si poterono ingrandire ancora di più, anche sfruttando le componenti gassose e liquide dei planetesimali che continuavano a colpirli. Questo processo ne amplificò un altro: i pianeti interni rocciosi, caldi e



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